El hierro, la isola sostenibile

L’isola alla fine del mondo

L’Arcipelago delle Isole Canarie è situato nel nord dell’Oceano Atlantico, a fianco della costa occidentale dell’Africa. Fa parte della Macaronesia, termine di origine greca che significa Isole Felici, insieme all’arcipelago delle Azzorre, Madeira, Salvajes e Capo Verde. Nell’Arcipelago, El Hierro è nota come l’Isla Chiquita ed essendo sempre stata lontana dalle mete del turismo convenzionale, è un vero e proprio paradiso da scoprire. È l’isola più occidentale e meridionale dell’arcipelago, situata fra i paralleli 27° 38′ e 27° 51′ latitudine nord e i meridiani 17° 52′ e 18° 9′ longitudine ovest. La separano 67 km dalla Gomera, 74 km da La Palma e 120 km da Tenerife.

Il Faro de Orchilla segna dal 1933 il punto più occidentale della Spagna e tuttora è un importante punto di riferimento per tutti coloro che, via mare, vanno e vengono dall’America: poco lontano il Monumento al Meridiano, dove, fin dai tempi di Tolomeo, quando il mondo era piatto e quattro angeli lo sostenevano per i suoi quattro angoli, passava il Meridiano Zero, e fino al 1500 il limite del mondo conosciuto. Dal 1883 il Meridiano Zero è stato spostato a Greenwich. I suoi 278 kmq di superficie hanno la forma di un triangolo isoscele capovolto, la cui base corre fra la Punta de la Sal a ovest e Punta Norte a nord, e il cui vertice si costituisce alla Punta de la Restinga a sud. Ma, per i più romantici, ha la forma di un grande cuore in grado di riservare intensissime emozioni.

Riserva della Biosfera

Il 22 gennaio del 2000 l’isola di El Hierro è stata dichiarata Riserva della Biosfera dall’Unesco. Nel mondo 738 riserve in più di 120 paesi formano una rete internazionale che comprende una varietà eccezionale di ambienti e territori e offrono una grande visuale di esperienze sulla convivenza fra uomo e natura. Una Riserva della Biosfera è un territorio con particolari valori ambientali, in cui vive stabilmente una comunità in via di sviluppo che ha deciso di progredire economicamente e socialmente avendo cura delle risorse ambientali che la sostengono. Sono luoghi in cui vengono praticati progetti di sviluppo sostenibile, cioè la possibilità di amministrare ragionevolmente le risorse naturali e culturali per lasciarle alle generazioni future. Per essere dichiarate tali devono soddisfare determinati criteri e rispettare un minimo di condizioni, fra cui la conservazione e lo sviluppo sostenibile.

Ogni riserva, al fine di procedere ad una migliore gestione e protezione delle risorse naturali e garantire una convivenza ottimale fra uomo e natura, deve suddividersi in tre tipi di zona: zona nucleo, rigorosamente protetta; zona tampone, che circonda la precedente e dove si svolgono attività relazionate all’ambiente; zona di transizione, dove si attuano i progetti inerenti allo sviluppo responsabile.

In El Hierro tali zone sono così suddivise:

– Zona nucleo, che include la Reserva Natural Integral de Mencafete, la Reserva Natural Integral de Los Roques de Salmor, la Reserva Natural Especial Tibataje e la Reserva Marina de La Restinga;

– Zona tampone, che include il Parque Rural de Frontera, il Monumento Natural Las Playas, il Paisaje Protegido Ventejis e il Paisaje Protegido Timijiraque;

– Zona di transizione, il resto dell’isola.

Nel novembre 1997 è stato approvato dal Cabildo Insular il Programma di Sviluppo Sostenibile che comprende iniziative nel campo dell’Architettura, l’Agricoltura, la Creazione di Imprese, la Gestione delle Acque, la Produzione e l’Uso dell’Energia, il Riciclo dei Rifiuti Solidi, il Trasporto, l’Economia Locale, la Cultura e la Formazione, la Pesca e il Turismo. L’isola sembra veramente muoversi usando strategie di sviluppo e rispetto per la propria natura, cultura e dignità umana. È l’augurio di tutti noi!

La Centrale Idro Eolica

La Centrale Idro eolica di El Hierro, progetto realizzato da Gorona del Viento El Hierro S.A., ha l’obiettivo di fornire all’Isola del Meridiano energia elettrica da fonti rinnovabili come l’acqua ed il vento. Un parco eolico produce energia che si immette nella rete elettrica insulare per soddisfare la domanda della popolazione. L’energia eccedente che non venga consumata direttamente dalla popolazione è destinata a pompare acqua tra due depositi situati ad altitudini diverse

Nei periodi di scarsità di vento l’acqua accumulata nel Deposito Superiore viene incanalata verso la Centrale Idroelettrica per generare elettricità attraverso le turbine. Così si riesce a trasformare una fonte intermittente e fluttuante di energia in una distribuzione controllata e costante di elettricità garantendo la stabilità della rete elettrica ed ottimizzando lo sfruttamento delle fonti rinnovabili. La centrale a motore diesel entrerà in funzione solamente in casi eccezionali o di emergenza in cui non ci sia né vento né acqua sufficiente per produrre l’energia richiesta.

Geoparque

Un Geoparque è un territorio con un significativo patrimonio geologico di valore scientifico, oltre ad altri elementi culturali e naturali. Questi valori territoriali sono gestiti utilizzando una strategia collaudata in 30 paesi diversi, che si basa sullo sviluppo sostenibile locale. Per queste ragioni, un Geoparque non è solo un parco geologico o un’altra figura di protezione territoriale, né significa più restrizioni in materia di sviluppo economico. E’ considerato come un nuovo modello di sviluppo socio-economico delle aree rurali.

L’isola si presenta come un blocco di 5.500 m di altezza che emerge quasi verticale dalla profondità dell’oceano. È la più giovane delle isole Canarie, apparsa in superficie solo 1.000.000 di anni fa.

Ma da molto prima, eruzioni vulcaniche violente sotto il livello del mare, cominciarono a formarne la base. Finchè finalmente emerse dall’oceano formando una maestosa piramide triangolare con un vulcano la cui altezza superava i 2.000 metri. Circa 50.000 anni fa si verificò nell’isola uno dei fenomeni naturali più violenti e devastanti di cui si abbia mai avuto notizia e che cambiò radicalmente la sua forma. Una frana di dimensioni gigantesche che in pochi secondi, probabilmente conseguente ad un terremoto, fece precipitare più di 300 km cubi di materia in mare. È così che si formò l’imponente anfiteatro naturale di El Golfo. Si pensa che tale movimento creò uno tsunami di oltre 100 metri di altezza che raggiunse le coste dell’America. El Hierro conta la maggior densità di vulcani delle Canarie, con più di 500 coni visibili e oltre 300 coperti da eruzioni più recenti.

Clima

È incredibile la varietà di condizioni atmosferiche che un’isola così piccola può presentare.
Come la sorella maggiore Tenerife, El Hierro è conosciuta come il piccolo continente, in cui venti persistenti, dense nebbie, spettacolari movimenti di nubi, pioggia e sole si alternano frequentemente. L’isola è sotto l’influenza di masse d’aria che, a seconda della loro provenienza, danno luogo a fenomeni diversi. Durante quasi tutto l’anno soffia un vento moderato. Gli Alisei, provenienti dal nordest e che hanno origine nell’anticiclone delle Azzorre, arrivano carichi di umidità, e si condensano contro i ripidi pendii delle montagne del versante nord, dando forma al fenomeno della pioggia orizzontale.

È il periodo che va da novembre a marzo, in cui sono più elevate le precipitazioni.
Il versante sud, protetto dall’azione dei venti, presenta un clima più caldo con rare precipitazioni. I venti sahariani sono caldi e secchi e possono soffiare in ogni periodo dell’anno, rendendo l’atmosfera torbida per la sabbia portata dal deserto: tale situazione climatica è chiamata calima, e le temperature possono arrivare a 35°. Ma a determinare il clima temperato dell’isola è l’interazione dei venti con le correnti marine. La corrente oceanica delle Canarie è il ramo meridionale della corrente del Golfo. Ciò permette di godere di una temperatura che oscilla fra i 19° e i 26° sulla fascia costiera e che diminuisce gradualmente a seconda dell’altitudine, con la temperatura del mare che raramente va al di sotto dei 19°.